di Gi Elle
Sono numerosi i turisti, anche stranieri, che scendendo a Grado – in questi giorni ferragostani – si fermano ad Aquileia per un arricchimento culturale, che una pur veloce visita consente. E coloro che entrano al Museo archeologico nazionale trovano una novità che sicuramente apprezzeranno.
Il Museo archeologico nazionale di Aquileia come si vede transitando sulla SR352
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E’ stato riaperto, infatti, da pochi giorni con un allestimento completamente ripensato per offrire un percorso più coinvolgente e che consenta una maggior comprensione dell’area archeologica iscritta al Patrimonio mondiale dell’umanità fin dal 1998. Quindi una bella e importante realizzazione che coincide proprio con il ventesimo anniversario del riconoscimento Unesco, titolo che, come è noto, è stato attribuito anche alla longobarda Cividale e alla fortezza veneziana di Palmanova. Altri gioielli della nostra storia, di cui il Friuli va orgoglioso e che i visitatori, soprattutto austriaci e tedeschi, desiderano scoprire sempre più numerosi.
la celebre “Piramide di urne cinerarie” visibile nel parco del Museo transitando sulla SR352
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L’inaugurazione del Man, uno dei maggiori musei al mondo sulla civiltà romana, è avvenuta a 136 anni esatti da quel 3 agosto 1882 in cui, nella villa neoclassica appartenuta ai conti Cassis Faraone, il governo austro-ungarico apriva al pubblico l’Imperial Regio Museo dello Stato per raccogliere ed esporre le antichità di Aquileia, l’antica città romana celebrata come “moenibus et portu celeberrima”.
A celebrare l’importanza del rinnovato Museo, la visita del ministro per i Beni e le Attività culturali (Mibac), Alberto Bonisoli, che ha rimarcato come: “l’ampliamento del Man permetta di offrire al pubblico tesori finora confinati nei depositi, facendo comprendere a pieno l’importanza e il rilievo dell’antico insediamento romano che, fino a tutto il periodo tardo antico, è stato uno dei centri irradianti di civiltà e sapere del bacino Adriatico e dell’intero Mediterraneo”.
“Uomini, commerci, conoscenze e religioni – ha commentato il ministro – si sono incontrati e reciprocamente contaminati per secoli in questa città, lasciando significative testimonianze di cui ora, grazie all’impegno profuso dal Mibac assieme alla Regione Friuli Venezia Giulia, possiamo godere appieno”.
Un’ immagine scattata all’interno del Museo. (Foto Regione Fvg)
Per il rappresentante del Governo Conte, l’obiettivo centrato dal nuovo allestimento è quello di “provare ad offrire chiavi di lettura, magari più semplici, che aiutano a creare un ponte verso chi non ha lo stesso grado di preparazione di uno studioso“.
Ad accogliere ad Aquileia il titolare della Cultura nazionale, è stata la responsabile di quella regionale, Tiziana Gibelli, che ha sottolineato – si legge in una nota di Arc – come “il governatore Fedriga consideri titolo di merito per questa regione la visita del ministro Bonisoli, che con la sua presenza dimostra attenzione e interesse per Aquileia e i suoi tesori”.
Preziosi reperti esposti in una sala dell’Archeologico. (Foto Regione Fvg)
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Gibelli ha evidenziato come l’importanza del sito archeologico, destinata ad incrementarsi ulteriormente anche grazie agli importanti finanziamenti concessi dal Mibac per i nuovi scavi che daranno sempre maggiore attrattività a questo territorio, “venga accresciuta oggi dal Museo rinnovato e ampliato”.
L’assessore alla Cultura ha assicurato che “la Regione è fortemente impegnata in Fondazione Aquileia per restituire, non solo ai friulani e agli italiani ma a tutto il mondo, le testimonianze di una città che fu tra le più importanti prima della Repubblica e poi dell’Impero Romano e della civiltà che ancora oggi vede i suoi retaggi in gran parte d’Europa”.
Con il rinnovamento degli spazi di villa Cassis Faraone dal tempo del radicale restauro del 1955, il Museo raggiunge un fondamentale traguardo dell’ampio progetto avviato nel 2016 grazie al finanziamento straordinario di 4,5 milioni di euro del Mibac destinato al Polo museale del Friuli Venezia Giulia, nell’ambito del Piano strategico Grandi Progetti Beni Culturali previsto dal decreto legge noto come Art bonus, destinato al completamento di Musei di rilevante interesse nazionale.
Il rispetto dei tempi, progetto completato e gare bandite entro il 18 aprile 2016 e ultimazione dei lavori entro luglio 2018, nonostante la transizione tra vecchio e nuovo Codice degli appalti pubblici ha permesso di avviare le procedure, già da gennaio 2017, del secondo finanziamento di 3.000.000 e un finanziamento speciale per l’adeguamento delle misure di sicurezza del complesso museale. Alla data odierna è in corso di completamento la progettazione esecutiva, affidata in seguito a gara pubblica, e si prevede la pubblicazione del bando di gara per l’esecuzione dei lavori entro il 2018.
All’inaugurazione sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Aquileia, Gabriele Spanghero, il presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi, il direttore del Polo museale regionale Luca Caburlotto, presenti anche il presidente della Commissione cultura del Consiglio regionale, Diego Bernardis, e il consigliere Franco Mattiussi, fra l’altro cittadino aquileiese.
nell’immagine un prezioso ed importante reperto esposto nel Museo archeologico nazionale di Aquileia. (dettaglio di una stupenda foto di E. Pozzetto utilizzata anche per la nostra copertina)
Come si diceva, nel nuovo allestimento del Museo archeologico il criterio espositivo, per decenni improntato sulla classificazione tipologica dei reperti, è stato completamente ripensato. Accanto ai materiali più noti, i visitatori potranno ammirare reperti fino ad oggi conservati nei depositi e restaurati grazie a un’attenta politica di “crowdfunding”. Tra questi vi sono i corredi funerari restaurati dall’Istituto superiore per la conservazione e il restauro e preziosi oggetti d’arredo provenienti dalle ricche domus aquileiesi, già ampiamente conosciute per la varietà e raffinatezza dei loro mosaici pavimentali.
Aquileia – Basilica – mosaico pavimentale (https://it.wikipedia.org)
Proprio ai mosaici, uno dei fiori all’occhiello del sito archeologico di Aquileia, vengono riservate nuove forme di valorizzazione all’interno del progetto di allestimento. Alcuni dei pavimenti più importanti della collezione, prima conservati nei portici delle gallerie esterne e ora restaurati, vengono presentati in associazione con affreschi e suppellettili in ceramica, vetro e metalli preziosi, utilizzate nel corso dei banchetti, per offrire un quadro della vita quotidiana dei ceti più agiati.
Vengono esposte in una luce completamente nuova, grazie agli interventi conservativi realizzati con “art bonus” dalla mecenate Fondazione Friuli, le opere di scultura: dal monumentale ciclo imperiale di età giulio-claudia ai numerosi ritratti, che costituiscono una delle peculiarità della raccolta, il cui suggestivo allestimento consentirà al visitatore di essere accompagnato dai volti degli antichi abitanti in un viaggio ideale alla scoperta dell’Aquileia dell’epoca romana.
Aquileia – Basilica – Riposo Giona e scene di pesca (https://it.wikipedia.org)
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Queste e altre novità veicoleranno una narrazione inedita della città del tempo di Augusto, con diversi focus sulle sue attività produttive, sui suoi costumi, sull’impianto urbano originario e sugli apparati decorativi che caratterizzavano i luoghi più rappresentativi dell’epoca.
La nuova sezione dedicata al ruolo di Aquileia quale “porta del Mediterraneo” restituirà attraverso documenti e iscrizioni uno spaccato della vivace dimensione culturale del centro. Sarà così possibile immergersi nella sua realtà cosmopolita, che la rese una tra le più importanti realtà economiche, culturali e strategico-militari dell’impero romano.
Come previsto dal Piano Grandi Progetti Culturali, il Museo potrà contare sull’adeguamento ai moderni standard museali internazionali, attraverso l’incremento dei servizi accessori, nuovi spazi espositivi per mostre temporanee, apparati di comunicazione e didattici totalmente ripensati per una fruizione adeguata ad ogni tipo di pubblico, la riqualificazione dei magazzini e la sistemazione delle aree verdi.
Il progetto di riallestimento è frutto di un lavoro di squadra che affianca professionalità interne al Ministero per i beni e le attività culturali – quali Luca Caburlotto, direttore del Polo museale del Friuli Venezia Giulia, Marta Novello, direttore del Museo Archeologico nazionale di Aquileia, Anna Chiarelli, responsabile unico del procedimento, Stefania Casucci per la progettazione, Elena Braidotti e Annalisa De Franzoni per il supporto tecnico-scientifico – a professionisti come Giovanni Tortelli per l’allestimento museografico.
Tutti protagonisti nella realizzazione di una grande opera che ha dotato di una nuova luce la prestigiosa sede museale, tappa obbligata per chi vuol conoscere la storia della città romana che poi è intimamente legata anche a quella del Friuli, e non solo, soprattutto grazie all’età patriarcale. La visita alle splendide colonne del Foro, ai resti del Porto fluviale e alla Basilica poponiana, non può infatti prescindere da una sosta più o meno intensa proprio al Museo archeologico nazionale, il cui nuovo allestimento è un chiaro e irrinunciabile invito ad essere ammirato.
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in copertina: nell’immagine il nuovo allestimento del Museo archeologico nazionale di Aquileia. (Foto E. Pozzetto)